Da una parte il burro, principe della pasticceria, dall’altra la margarina, sua sostituta ritenuta spesso più “salutare”. Ma è davvero così? Ecco quali sono i pregi e i difetti degli alimenti più utilizzati in pasticceria.
Il burro che si trova in commercio viene venduto nelle più svariate fasce di qualità: dalla più economica alla più alta. In un buon burro si distinguono profumi che esaltano le fattezze di un prodotto ritenuto buono soprattutto per la presenza di vitamina A, indispensabile per la vista e la salute della pelle, e di vitamina D, utile per la salute ossea.
Inoltre, il burro presenta le cosiddette “lecitine”, sostanze grasse protettive che frenano l’assorbimento del colesterolo.
La margarina, al contrario, è un alimento totalmente privo di colesterolo, essendo di natura vegetale. È stata prodotta per sostituire il burro, dato il problema del colesterolo, ma va fatta una precisazione su come viene realizzata. Bisogna portare degli olii a temperature elevate, che cambiano struttura, passando allo stato solido. Questi grassi idrogenati saturi non vengono riconosciuti dal nostro corpo ed entrano in circolo, creando dei sedimenti simili a quelli del colesterolo.
Non vogliamo demonizzare la margarina, ma sottolineare che un consumo moderato di burro non è negativo, né dannoso per la salute.
In pasticceria, scegliere burro o margarina non è una scelta determinante, l’importante è sempre prestare attenzione alla qualità delle materie prime. Solo così si riesce ad ottenere un prodotto veramente buono!